Non ereditiamo la terra dai nostri antenati, la prendiamo in prestito dai nostri figli.

Non parliamo di grandi numeri e neppure di enormi estensioni.
Parliamo di un rapporto diretto tra nucleo famigliare e terra.
Parliamo di un vitigno di Primitivo, allevato a spalliera, che affonda le radici tra calcare e argilla, come dire affonda in una comoda poltrona per un rosso.

Tra rosso purpureo e un giovane violaceo, nel bicchiere si fa attraversare dalla luce, pulito nonostante non sia filtrato, come non hanno filtri le tecniche agronomiche e di cantina adottate in questa azienda: sovescio, letame, rame e zolfo, poi raccolta manuale, fermentazione spontanea, contatto con le bucce  per una decina di giorni, no filtrazione, nessuna chiarifica, acciaio e poi bottiglia.

Ho provato il vino in due momenti distanti alcune ore. Appena aperto sapeva di gioventù, diretto, ruspante, giovane turgida frutta rossa, con una bocca fresca e breve, insomma una beva spensierata.

Ma dopo un’ora e poco più, si è saputo rilassare dando vita a una piccola, bella evoluzione, hanno fatto capolino, sempre in un quadro di freschezza, tocchi balsamici, una quasi delicata nota mentolata e un curioso ricordo di cannella (poi ognuno si rifà al proprio bagaglio mnemonico/sensoriale) e se agli odori abbinassimo dei colori? Bene, questi si sono piacevolmente incupiti (s’incupiva l’azzurro dei monti verso il Garda – D’Annunzio), ricordi di una buccia pruinosa e viola, senza dimenticare frutta rossa fresca.

Si, conviene aspettare, alla fine con una buona manciata di minuti gli si permette di esprimersi meglio, di domare un impeto giovanile, rimanendo sempre un naso verace, franco, semplice, che in fondo è quello che vuole essere.
Ed anche il sorso, a mano a mano che passava il tempo si è ingentilito, conservando il suo calore, la sapidità e una bella freschezza;
non voluminoso, invita alla beva, mentre si stempera sempre più la nota amaricante di chiusura, ricordo dei sorsi iniziali.

Paul Cézanne | The Card Players | The Met

Il quadro generale del vino rimane un sorso allegro, fresco, schietto, un vino che riporta il piacere di un bicchiere con amici anche più di uno (anche, non fosse uno Zaldo), e magari bevuto su un traballante vecchio tavolo giocando a tre/sette a perdere.

(ghost track: Piero Ciampi, VINO )

C.da San Francesco 162 – Mottola (Ta) Puglia Italy
Mob: +39 349 8941598 – info@petracavallo.wine