Il Pollino sud è una zona della Calabria dove assai florida è la vitivinicultura e le pratiche enologiche. Un vitigno autoctono assai importante, il Magliocco, viene qui coltivato, ma non è il solo, tante sono le uve che hanno nella zona una loro grande espressione e si concretizzano poi nelle produzioni di diverse aziende del territorio.

Ho avuto modo di provare in una bella serata di presentaizone presso lo stellato ristorante L’Approdo a Vibo Marittima, il Terre di Cosenza Dop Pollino 2011, Magliocco in purezza, dell’azienda Tenute Ferrocinto (sita nell’omonima Contrada a Castrovillari, in provincia di Cosenza). 14 gradi alcolici, acciaio più 6 mesi di barrique per un vino che si presenta nel bicchiere purpureo, cupo, con una bella unghia violacea.
Al naso ha una bella nota fruttata, con frutto rosso fresco, delicata ed elegante speziatura ed una lieve nota tostata.
Alla bocca i sei mesi di legno piccolo sono un compagno discreto, seppur presente, ed il vino rimane l’attore principale. In equilibrio fra sapidità iniziale e freschezza, in bocca esplode il frutto rosso. I tannini sono ben amalgamati nel complesso del sorso. Il corpo c’è con una bella presenza di sostanza estratta.

 bottigliaferrocinto
Un bel vino che bene rappresenta questa nuova Dop calabrese, forse ancora poco nota nel panorama enologico, ma dalle buone potenzialità.
I principali vitigni autoctoni che rientrano nella dop hanno nomi che solo gli esperti forse conosconoso, che non sono – ovvero – diffusi nella conoscenza del consumatore medio, ma che invece riescono a dare vini di grande espressione. E parlo del già citato Magliocco, del Montonico, del Moscato di Saracena, della Guarnaccia Bianca.

A lavorare questi vitigni i vignaioli dalla lunga tradizione familiare, le cui storie – se siete curiosi di scoprirle – potete trovarle in un elegante libro di recente edizione,  a cura di Giovanni Gagliardi e Paolo Marchionni, dal titolo “Intorno a Ferrocinto, i grandi vini della Dop Terre di Cosenza Pollino incontrano l’alta ristorazione calabrese“. Si tratta di un volume patinato, dal grande formato, ricco di splendide foto e della storia di produttori, vini e ristoranti del territorio di Ferrocinto. Il libro è un vero e proprio viaggi in una terra che forse pochi conoscono davvero e che, dopo averla visitata, posso dire che merita davvero attenzione, non solo per gli splendidi paesaggi, ma anche per le storie di donne, uomini ed aziende, nonché per le ottime e particolari produzioni enologiche.